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Area discipline umanistiche

La formazione umanistica a Firenze

Gli studi letterari, linguistici e filosofici rappresentano uno dei tratti distintivi dell’Umanesimo fiorentino, ma sono organizzati, in modo originale, fuori dalla tradizione universitaria medievale nelle cosiddette “accademie”. Queste istituzioni non si occupano di formazione, ma riescono in qualche modo a conservare a Firenze un ruolo importante nel panorama culturale del nascente stato unitario, specialmente per il legame  con la lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio.

La sezione di Filosofia e filologia

Una delle quattro sezioni dell’Istituto di Studi Superiori pratici e di perfezionamento è dedicata alla Filosofia e filologia, ma, come quella di Studi legali, nasce senza l’apporto di istituzioni già operative e consolidate, come l’Arcispedale di Santa Maria Nuova, per quella medica, e il Museo della Specola per quella di scienze. Dunque, si parte da zero, in una situazione precaria di fondi, docenti e iscritti, ma con il sostegno dato dal retaggio degli studi fiorentini in questo campo. La prima sede provvisoria viene trovata in affitto in un appartamento in piazza San Lorenzo, all’angolo di Borgo del noce, per poi passare nel 1863 in Palazzo Medici Riccardi, accanto alla Biblioteca Riccardiana e all’Accademia della Crusca (R.d. 1 luglio 1863, n. 1376), insieme alla sede del Soprintendente dell’Istituto. Nel 1862, la Sezione rischiò la chiusura con il R.d. 1 novembre 1862 n. 1062, fatto approvare dal ministro della Pubblica istruzione Carlo Matteucci (1811-1868). La reazione degli enti locali e la sostituzione di Matteucci con Michele Amari (1806 -1889), docente della sezione riportarono con il R.d. 1 luglio 1863 n. 1376 alla situazione precedente. Nel 1865, con il trasferimento della capitale a Firenze, la Sezione si trasferisce in alcuni locali in via Ricasoli presso l'Accademia delle Belle Arti. Per tutto questo periodo gli obiettivi formativi della Sezione restano comunque vaghi e manca un  riconoscimento ufficiale degli studi compiuti, con molti uditori e pochi allievi. La svolta avviene nel 1867 con due provvedimenti: il R.d. del 17 febbraio 1867, n. 3605, che indica il compito di svolgere conferenze su materie di insegnamento filosofico e filologico, tra agosto e novembre, rilasciando certificati “speciali” di frequenza e esami; il R.d. del 22 settembre 1867 n. 3931 che attiva nella Sezione il diploma per l’insegnamento della filosofia e delle lettere classiche nelle scuole secondarie del Regno, equiparando l’accesso, la durata e le tasse alle altre università. Da questo momento nella Sezione convivono il corso per gli insegnanti e quello di perfezionamento per laureati e gli studenti vennero registrati, distinguendo gli iscritti e gli uditori, per il corso completo quadriennale o a quello biennale. Nel 1869-70 gli iscritti al corso normale quadriennale sono 19, al perfezionamento 2, al corso per abilitazione insegnanti 5, ai corsi complementari di lingue 15, ai corsi speciali e i 18 e “uditori semplici”  9. La Convenzione del 1872 (Legge 30 giugno n. 885) stabilizza la vita dell’Istituto e assegna i locali delle exScuderie medicee in piazza San Marco alla Soprintendenza e alla Sezione di Filosofia e filologia, che li occupa dal 1879, fino al 1964, quando si trasferisce in piazza Brunelleschi. Questi eventi vedono come protagonista, nell’Istituto e nella Sezione, Pasquale Villari (1827-1917), deputato dal 1867 e Ministro della Pubblica Istruzione dal 1891 al 1892. Villari insegna dal 1865 a Firenze Storia moderna e Propedeutica storica e dal 1867, per quarantacinque anni, ricopre la carica di presidente della Sezione. Per il 1876-77, gli iscritti ai corsi della Sezione sono complessivamente 78 (37 al quadriennio “normale“, più un uditore, 28 ai corsi complementari, 1 al perfezionamento, 1 al corso per insegnanti e 10 ai corsi singoli). Un numero di iscritti che supera quelli in corsi simili di Bologna (18), Padova (46), Torino (69). Nell’anno accademico 1889-90 la Sezione, oltre ai 16 docenti ordinari, disponne di 10 liberi docenti ed è frequentata da 99 tra studenti e uditori. Nell’a.a. 1899-1900 risultano 14 docenti ordinari e 4 straordinari, con 14 liberi docenti. Gli studenti iscritti sono 106 al corso normale di quattro anni, 38 al perfezionamento, 8 a lingue orientali e 3 ai corsi di paleografia.

La Facoltà di Lettere e filosofia

Nel 1924, con la costituzione dell’Ateneo, la Sezione diventa Facoltà di Lettere e Filosofia, anche se la denominazione viene utilizzata per definire l’attività formativa fin dal 1867. All'interno dell'istuzione formativa si formano una serie di iniziative di ricerca, come:

  • Accademia Orientale - costituita nella sezione nel 1877 e trasformata nel 1886 in Società Asiatica Italiana, come di studi di lingua e cultura orientale. Viene chiusa nel 1935.
  • Scuola speciale di bibliotecari ed archivisti - istituita nel 1874, come Scuola speciale di bibliotecari ed archivisti, da Pasquale Villari e diretta negli anni da Paoli, Girolamo Vitelli e Luigi Schiaparelli. La formazione prevede un biennio propedeutico nella Facoltà di Lettere o di Giurisprudenza e un biennio di studi specialistici, oppure un biennio di perfezionamento per i laureati in Lettere, Giurisprudenza e Scienze politiche . Viene “sospesa” nel 1956.
  • Scuola di Geografia - costituita nel 1903, per impulso di Villari, con il concorso progettuale di Bartolomeo Malfatti (1828-1892) e Giovanni Marinelli (1846-1900), ma rimane attiva solo per 6 anni, con una media di 71 iscritti all’anno.

Bibliografia parziale

  • Paolo Marrassini, Una Facoltà improduttiva: Lettere fra cultura e politica, in L'Università degli studi di Firenze 1924-2004, Firenze, Olschki, 2004, pp. 49-164.
  • Adele Dei (a cura), L'Istituto di studi superiori e la cultura umanistica a Firenze, Firenze, Pacini editore, 2016. I due volumi raccolgono diversi saggi sulla storia della Sezione di Filofofia e filogia prima della costituzione della Facoltà [vedi in dettaglio]
  • Mauro Moretti, Gli studi umanistici a Firenze fra l'Unità e la Grande guerra, in Passato e Presente 2018/104, pp. 153-164.

Documentazione conservata

Le serie disponibili sono:

180 buste del carteggio e atti, denominato “Affari risoluti”, dal 1860-1930. Le prime 18 buste contengono anche la documentazione relativa alla Sezione di Studi legali, che per la sua gestione amministrativa e organizzativa si appoggia a quella di Filosofia e filologia. Come strumento di corredo coevo è disponibile solo un Repertorio del Carteggio e atti “Affari risoluti” (1913 –1932).

50 Registri dei verbali delle adunanze del “Collegio dei professori della Sezione di studi filosofici è filologici, dal 1880, poi ”Consiglio di Facoltà" dal 1924, fino al 2012.

1 busta del registro delle lezioni (1958-1960)

Ultimo aggiornamento

23.11.2023

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