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Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento

La necessità ripristinare la formazione superiore a Firenze è uno degli atti del governo provvisorio dello Stato toscano, che il 22 dicembre del 1859, decide di fondare l’Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, con l’intento di assegnare alla capitale regionale la formazione post-laurea accessibile dopo aver seguito un percorso universitario nelle università di Pisa e Siena, cercando di rispondere a tutti gli interessi locali presenti nella regione. Un obiettivo che si rivela da subito difficile da conseguire dato lo scarso numero di laureati in Toscana e nel nuovo stato unitario, mentre l’annessione dei vari stati porta in eredità un gran numero di atenei.

Nell’Istituto fiorentino sono attivati, accanto ai corsi di Medicina e Chirurgia già presenti presso l'Arcispedale di Santa Maria Nuova (con quelli di Farmacia e Ostetricia), quelli delle sezioni di: Scienze Naturali (denominata Scienze Fisiche e Naturali dal 1866) presso il Museo di fisica e storia naturale; di Filosofia e Filologia presso la Biblioteca Laurenziana; di studi Legali (disattivata nel 1866).
Nel 1872, con la prima convenzione con lo Stato italiano (L. 30/6/1872, n. 885), sono assegnati all'Istituto una serie di immobili, tra cui il complesso di edifici di piazza San Marco che ancora oggi è la sede del Rettorato dell’Ateneo fiorentino. In questa sede sono collocati gli uffici amministrativi e la sezione di Filosofia e Filologia.
L’Istituto fiorentino viene elencato tra quelli assimilati alle università con il R.D 3174 del 18 giugno 1876, permettendo di ampliare l’offerta formativa oltre il perfezionamento dei laureati (Medicina e Chirurgia solo nel 1883).

Ultimo aggiornamento

10.11.2021

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