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Assistenza ospedaliera e formazione medica

L’insegnamento medico medievale è svolto in modo teorico, con la lettura e il commento di classici, anche se la tradizione riporta testimonianze della prassi nello Spedale di Santa Maria Nuova, fondato nel 1288 da Folco Portinari, di affiancare alla cura anche la formazione, con la trasmissione di conoscenze pratiche ai nuovi medici. Nel 1498 viene prodotto il Ricettario Fiorentino, praticamente la prima farmacopea europea con ricette e metodologie preparative, che rappresenta un’altra testimonianza della presenza di apprendisti in questa specialità. Solo alla fine del XVI secolo ci sono documenti di una formazione medico-chirurgica organizzata, con la concessione di un cadavere di un giustiziato all’anno per la dissezione anatomica e comunicazioni svolgere degli esami per ottenere la patente in chirurgia, dopo quattro anni di formazione presso l’ospedale. Il primo regolamento della formazione medica conservato risale però solo al 1645 insieme ad informazioni sulla presenza di un insegnamento anatomico distinto da quello chirurgico.

In periodo Lorenese le attività formative all’interno dell’ospedale sono descritte nella relazione Antonio Cocchi, un medico incaricato di redigere un piano per migliorare l’organizzazione ospedaliera e didattica di Santa Maria Nuova, seguito nel 1756 da un Regolamento della “medicheria” e delle scuole di chirurgia. Nel 1839 il Granduca Leopoldo II decide di assegna le lauree in medicina all’università di Pisa, lasciando all’ospedale fiorentino solo la possibilità di svolgere un anno pratico per conseguire l’abilitazione.

Ultimo aggiornamento

10.11.2021

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