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Amelia Mozzinelli

Amelia, tra didattica e ricerca

Amelia nasce il 2 aprile 1886 a Castiglione delle Stiviere, piccolo paese in provincia di Mantova. Il padre Lorenzo è ingegnere, la madre è Clotilde Niccoli. Passa l’infanzia a Brescia con la famiglia, in età adolescente frequenta la scuola Normale “Carlo Tenca” a Milano. Dopo aver ottenuto la licenza superiore, Amelia si trasferisce a Firenze per frequentare l’Istituto Superiore di Magistero Femminile e viene immatricolata il 30 ottobre 1903.

 

Frequenta regolarmente il quadriennio e si diploma in Lettere Italiane nel novembre del 1907. Il titolo della sua tesi è La fortuna di H. Heine in Italia, sul noto poeta e scrittore tedesco Heinrich Heine.

 

Dopo il diploma Amelia si dedica all’insegnamento mantenendo la passione e l’impegno per la letteratura e la traduzione dei testi. Tornata a vivere al Nord, tra Milano e Torino, nel 1911 pubblica la biografia del poeta Giulio Uberti, dal titolo Giulio Uberti e un pensiero critico di G. Carducci.

L’argomento della tesi e i successivi lavori di traduzione mostrano l’interesse per la letteratura tedesca di ambito pedagogico: risale al 1914 la apprezzata traduzione italiana della commedia Flachsmann l’educatore di Otto Ernst, al quale nel 1916 Amelia dedicherà un saggio intitolato Otto Ernst: l’uomo, l’artista, l'educatore. E’ del 1915 l’articolo La coltura di Trieste e la questione slava sulla rivista “La Corrente” n. 23.

 

Molto impegnata sul versante dell’insegnamento, “valorosa insegnante di scuole femminili” come la definisce Giuseppe Lombardo-Radice nelle Lezioni di didattica [1], Amelia Mozzinelli partecipa al dibattito pedagogico con articoli su riviste di settore, sostenendo l’importanza delle biblioteche scolastiche nella formazione degli studenti [2] e dando il suo contributo alla riflessione sulle peculiarità stilistiche dei componimenti scolastici [3]. Nel 1913 la troviamo presente al Congresso nazionale degli insegnanti delle scuole medie [4], tra i docenti di Torino.

Tra le sue sedi di insegnamento: Pinerolo, Varese.

 

 

Una delle sue ultime opere conosciute è il romanzo Giacinta Novellara, pubblicato nel 1932 dall’editore torinese Montes.

 

Le ricerche biografiche e la realizzazione del testo sono state eseguite con la collaborazione di Giovanni Bitozzi, allievo dell’Istituto Superiore “Carlo Livi” di Prato, durante l’esperienza di PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) svolto presso l’Archivio Storico dell’Università degli Studi di Firenze nel febbraio 2025.

 

NOTE:

[1] Giuseppe Lombardo-Radice, Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale, Firenze, Sandron 1934, pp. 245-48.

[2] A. Mozzinelli, Osservazioni e aggiunte al modello di catalogo per le biblioteche dei Ginnasi proposto da Cesare Bione, “Rassegna di pedagogia e di politica scolastica”, II serie, fasc. 1-2 (1913)

[3] A. Mozzinelli, Il componimento nella scuola complementare, “Rivista pedagogica” II, fascc. 6-7 (1909), pp. 631-32.

[4] Congresso nazionale degli insegnanti delle scuole medie, Atti, Prato, Vestri 1913, p. 246.

 

 

 

Ultimo aggiornamento

10.03.2025

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